Estate incerta per la B1 maschile, nello specifico il girone C, all’interno del quale molte incognite stanno animando discussioni di corridoio, in ordine la cronaca dei fatti: il 21 luglio 2011 la Fipav dava notizia dei gironi provvisori, oltre la solita riga gialla “squadra da ripescare”, saltava agli occhi la presenta di Pineto Volley Teramo quale confine nord di trasferta, mentre a sud, in solitaria posizione, la Volley Brolo unico ed ultimo baluardo del volley professionistico siciliano, dopo le rinunce di Gela e Catania. Scattano le calcolatrici societarie, primo dato da mettere in bilancio preventivo, il costo trasferte che, insieme al tasso tecnico, costituisce specifica peculiarità del girone meridionale in rapporto agli altri due. Così è se vi pare.
Sabato 23 luglio è stata poi la volta dei calendari, sempre provvisori, anzi più che mai, in considerazione del fatto che voci pressanti, mai ufficiali, annunciavano l’ipotetico forfait della matricola Ge.ki. Paola, un affaire tutto interno alla società calabrese, che vedrebbe la totale dismissione della splendida realtà vollistica neo-promossa in B1. Tutti sanno, tutti tacciono, in attesa di una presunta ed auspicabile, cordata imprenditoriale a supporto delle improvvise difficoltà paolane, tra le ipotesi dei bene informati, anche quella di un campionato di B1 col solo settore giovanile. Auspichiamo qui sollecite ‘buone nuove’ da parte della società calabrese, disponibili ad ospitare ogni comunicazione ufficiale al fine di dirimere una situazione che, inevitabilmente, allarma le contendenti del girone, giocatori e tecnici ivi compreso i rispettivi mercati-lavoro di riferimento.
Scatta quindi l’ipotetico secondo allarme, rosso però: “squadra da sostituire”, che si affianca al giallo precedente, perché nell’ipotesi peggiore, ovviamente non auspicabile, ci si ritroverebbe con un girone a 12, con la quasi impossibilità di ripescaggi dalla B2, serie che ha già registrato situazioni limite, come ad esempio, la bella sorpresa della Volo Virus Lamezia Terme, (B2m girone I), inserita in serie superiore per assenza di domande di ripescaggio tra le aventi diritto. Ita est, dal canto nostro, confidiamo, fiduciosi, nei giovani paolani.
Tante incognite dunque, dubbi, preoccupazioni, calcolatrici in movimento per cercare di capire come meglio affrontare il nuovo campionato, non vogliamo però eludere la domanda di fondo, che l’affaire Paola, pur nella sua singolarità, ripropone con forza unitamente ad esperienze emblematiche quali ad esempio Catania e Gela, realtà stellari che, nel giro di un brevissimo lasso di tempo, hanno registro un rovinoso crolla dalla serie A al niente. La domanda: Perché tante società danno forfait? Ogni defezione, sparizione di squadre, non rappresenta forse il fallimento dell’intero sistema vollistico a qualunque livello si osservi?
Ipotetiche defezioni, forfait, dismissioni, variazioni significative d’obiettivi societari che ledono, modificano in primis gli equilibri del mercato del lavoro, specie se poi arrivano a ciel sereno, a rosters ormai chiusi, giocatori, tecnici, addetti ai lavori, improvvisamente a spasso o che vedono drasticamente ridimensionate le aspettative tecniche senza averle condivise.. è questo il punto, l’unico che c’interessi veramente. Abbiamo così provato a chiedere ad un lavoratore del settore: se accadesse a te? – “…non esiste.. ma accade!!!!!.. – è Cesare Pellegrino a rispondere, con la franchezza di sempre – senza alcun riferimento al caso specifico, sembra esser diventato impossibile fare Sport per lo Sport, troppe manie di protagonismo, troppa politica, troppo forte il desiderio d’apparire, il volley è diventato personale palcoscenico – e concludendo – Nel nostro sport non esistono regole a tutela del professionismo, a nessun livello, non puoi programmare, non di consentono di programmare, tanto in B quanto in serie A”.
Tornando al parquet, restano quindi ad oggi tutte le incognite di un girone ancora monco nonostante le ottime iniziative di mercato messe a segno da formazioni che non nascondo l’ambizione del salto di categoria quali Brolo, che ha completato la rosa titolare con l’elegante opposto leccese Gianluca Nuzzo, e la Zammarano SporLab, nel roster foggiano anche lo schiacciatore argentino Juan Cuda, a seguire Pineto e Potenza non estranee alla zona playoff, in middle class invece, si attendono le preannunciate sorprese d’ambiziosi progetti in itinere. Da Pizzo Calabro, dopo l’ufficializzazione di 4 nuovi acquisti, rispettivamente: Piccioni, Bassi, Piccini e Cannistrà, le riconferme di Ferraiuolo, Sacco e del giovane centrale D’Agostino, a breve l’ufficialità sugli altri contratti che voci di mercato darebbero già ‘chiusi’, un sestetto young come da desiderio del coach, con innesti over d’eccellenza: “Prende forma il progetto ‘giovani e talento’ di cui ti avevo parlato, non senza però una buona dose d’esperienza a supporto, vedi Francesco Piccioni e Daniele Bassi. Per quanto riguarda il nostro campionato, resto sempre del parere che dobbiamo goderci la categoria”. E’ il commento di Cesare Pellegrino, head coach della Volley Pubbliemme Pizzo, mantenendo però il riserbo sui nomi riguardanti la sua squadra che da giorni circolano tra gli addetti ai lavori. Ma nello scacchiere napitino potrebbe prendere posizione un altro atleta ben noto oltre a quelli vociferati, che chiuderebbe efficacemente il sestetto: “I nomi dei nuovi giocatori saranno ufficializzati a breve dai vertici societari, posso solo dirti che adesso stiamo valutando l’ingaggio di un’ala over di grande esperienza”. Sulle difficoltà del girone Pellegrino dice la sua: “Tutto può accadere.. Non credo che il girone si chiuderà a 12, se è vero quanto si dice sulle difficoltà della Ge.Ki., ritengo che alla fine parteciperà al campionato impiegando i ragazzi del settore giovanile e per quanto riguarda la 14^ squadra, non mi stupirei affatto se la federazione rimettesse in gioco il Club Italia – questo progetto federale però, segnala successi solo al femminile, la maschile sembra non dare alcun risultato che ne giustifichi i costi – Non funziona al maschile, retrocessioni che non giustificano più i costi di mantenimento, nessun risultato neanche in termini di talento, il progetto non ha prodotto infatti titolari da serie A – qualcosa non funziona sotto il profilo tecnico? – La pre-yuniores ha vinto il torneo delle 8 nazioni, ma qualcosa di certo non va nell’intero progetto, in A2 si giocava con ragazzi del ’92, ma hanno sempre tenuto in campo da titolari i tre fuori quota. Ripeto, qualcosa non và, le contraddizioni sono evidenti e come hai ben detto, non giustifica più i costi”.
Questa la cronaca di una rovente estate in B1 nonostante la clemenza del meteo, questi ad oggi i pareri di quanti operano fattivamente nel sistema-volley, questi i dubbi, le curiosità che animano il dibattito sul girone, sul mercato, sul futuro di uno sport che tanto appassiona, ma dal particolare urge prendere distanza e porre attenzione al complessivo, doverosa una riflessione che, per quanto personale, è conseguente ai fatti.
La vera ‘stella’ è dunque la Fipav che da posizione regale ‘resta a guardare’, aristocraticamente disinteressata alle ambasce di periferia, dimostrando per altro di non saper cogliere in queste, i sintomi di un malessere diffuso, allarmante, che pervade, permea tutto il suo costosissimo sistema stellare.
Sorge un dubbio: l’improvvisa sparizione della parola “professionismo” dalla carta costitutiva federale intendeva agire in termini di sostegno al sistema-volley? Se sì, è certamente di difficile comprensione ed i primi segni non depongono a favore del progetto capitolino. Restiamo dell’idea che un sistema di regole a tutela dell’intero mercato del lavoro, come opportunamente inserite in molti altri sport da tanti anni ormai, giovi a tutti, specie alle realtà societarie sane che oggi operano, non senza difficoltà, all’interno di un sistema che favorisce e consente la creazione di fragili castelli in aria, dà spazi a beceri personalismi, egocentrici desideri di protagonismo, smanie politiche, dentro e fuori il sistema, spesso notoriamente inadempienti sotto qualsivoglia profilo e senza ostacoli che ne sbarrino il fraudolento cammino.. castelli in aria.. certamente non corrispondenti al significato intrinseco dell’espressione: Sport per lo Sport.