VOLLEY B1m – Simone Di Tommaso, la rivelazione del campionato 2011-2012
Interviste volley

VOLLEY B1m – Simone Di Tommaso, la rivelazione del campionato 2011-2012

Classe 1982, con una grande esperienza alle spalle, Simone Di Tommaso è, indiscutibilmente, la rivelazione del campionato di B1 2011-2012. Qualità tecniche e mentalità vincente, estro ed agonismo, piena consapevolezza di mezzi e limiti, fanno di questo giocatore un campione, un vincente fuori e dentro il rettangolo di gioco. Oggi Simone festeggia la ‘strameritata’ A2, suo il punto finale di una promozione desiderata, vissuta, sognata, sudata dalla prima all’ultima palla alzata, suo il merito unitamente ad un gruppo incredibilmente forte soprattutto per valori etici.. cui trarre buon esempio.

Simone, uomo e giocatore
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“Umile ed al tempo stesso ambizioso, sono poi un giocatore che ha fatto tanta gavetta prima di arrivare all’importante palcoscenico di quest’anno e che tende a non porsi tanti limiti, quindi spero non sia l’ultima ribalta importante”.

Sotto il profilo curriculare hai esperienze di B2 e B1, ma gli ultimi anni sono stati fortunati, due squadre al vertice da titolare, tre anni con Giorgio Draganov

“Potenza è stata la svolta. Da giovane avevo lasciato l’Abruzzo ottenendo, più o meno, gli stessi risultati di quand’ero a casa, sono poi ritornato per un periodo, infine la decisione di andare a giocare a Potenza, dove ho trovato Giorgio, un ottimo campionato di B2 e la promozione in B1. La scorsa stagione sportiva è stata, comunque, esaltante, abbiamo raggiunto l’obiettivo playoff,  ad un passo dalla finale, quest’anno Matera – Come sei arrivato a Matera?coserplast_dirigenza1 – Perché sono stato scaricato da Potenza, la realtà è questa, non sono stato riconfermato, a contratto scaduto la società non ha proposto nessun rinnovo, così, vagliando varie possibilità, sono arrivato a Matera. Avevo un debole per il presidente Tulliani, al nostro primo contatto ho avuto la netta sensazione che si trattava del posto giusto dove andare a giocare, sapevo poi che avrei avuto accanto colleghi che, conoscevo solo dal punto di vista sportivo, ma stimavo, Suglia, Matheus, Casulli, quindi era veramente la scelta giusta da fare. Infine, ciliegina sulla torta, è arrivato anche Giorgio Draganov, sai che ha firmato molto tardi. All’inizio dell’anno gli addetti ai lavori non ci davano tra le prime del campionato, ci definivano squadra scomoda, che in casa poteva dar fastidio a molti, ma nessuno ci dava tra le primissime come ad esempio per Brolo o Potenza – Scomunicando no, abbiamo sempre segnalato quale Matera formazione di prima fascia coserplast_dirigenza– Voi no. Questo ci è servito per lavorare con serenità, senza pressioni, come forse hanno avuto altre squadre, vedi Potenza, che ha pagato la tensione iniziale di dover raggiungere per forza un risultato. Abbiamo lavorato con serenità, ovviamente adesso sappiamo quel è l’obiettivo da raggiungere e non ci tiriamo indietro, ma la consapevolezza di poter fare un campionato importante è arrivata dopo un percorso, un lavoro fatto con serenità, che ci fa star tranquilli anche adesso. – Forse, il mancato accredito iniziale tra le papabili, derivava dalle notizie del pre-campionato, l’abbandono del coach e quello probabile della B1. Il progetto Tulliani è andato in onda alla vigilia, ma con un roster immediatamente competitivo, equilibrato, completo –  Credo sia dovuto al fatto che, a differenza di altre società, la Pallavolo Matera ha tenuto un profilo basso anche nel promuovere questa squadra, forse per i ritardi di cui parlavi, non ci sono state grandi presentazioni od altro – è crescita lentamente occhi_1– è il percorso di cui ti parlavo, società, giocatori, allenatore ed ambiente circostante hanno vissuto un iter, siamo arrivati a giocarcela alla pari con le prime, ad essere prima in classifica, dopo aver sperimentato in campo di saperlo, poterlo fare, saper essere primi, saper essere una squadra importante, altri hanno urlato ad agosto ed hanno faticato. – Come ti trovi a Matera? – Bene, è una città particolarmente accogliente, affascinante, si vive divinamente bene, è una città troppo bella!! – e con i compagni di squadra? – Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto vivere una stagione agonistica con compagni di squadra più grandi di me, quest’anno nel sestetto titolare sono il più giovane, dire che è un onore può sembrare eccessivo, però stare accanto a gente come Barbone, Matheus, Casulli, atleti che hanno sulle spalle campionati di serie A, campionati vinti in serie A, è certamente uno stimolo in più. Mi limito quindi ad interpretare il mio ruolo senza impiegare energie per altre cose, ci pensano loro, sanno come risolvere. DSC_0033Giocare con quelli veramente bravi ti stimola a far qualcosa in più, puoi sperimentare di te stesso ciò che in altri contesti non è possibile per oggettivi limiti tecnici – E’ proprio lì che sta il salto di qualità di un giocatore, agire in un contesto d’alto livello e saperci stare, determina la crescita, la differenza tra un discreto ed un bravo giocatore, fortunatamente negli ultimi due anni, pur avendo accanto a me persone forti in campo, dalla grande personalità, vedi Nuzzo e Figliolia lo scorso anno, Matheus e Barbone oggi, giocatori che per farli rendere devi andare alla loro velocità, è normale che i big determinano la velocità e gli altri devono andargli dietro, dicevo, personalmente negli ultimi due anni mi sono trovato bene con questi professionisti che pedalano fin dal martedì e poi la domenica in campo fanno il loro”.

E’ stata stilata una speciale classifica, il “Roster delle Stelle”, che ha assegnato a Simone Di Tommaso il ruolo di palleggiatore titolare. Da quell’inchiesta emergeva un dato univoco, parlando di te, coach, giocatori, addetti ai lavori utilizzavano i medesimi aggettivi. Anch’io mi sono rivolta ad un esperto che di te afferma: Giocatore intelligente, estroso, grande agonista, combattivo, anche da sfottò sotto rete.... DSC_0036– “Ho dovuto fare tanta gavetta e, specie in passato, qualche pregiudizio sulla mia altezza, sulle mie doti fisiche non di prima fascia, mi ha costretto a tirare fuori tutto il carattere. Sono così anche fuori dal campo, forse un po’ più tranquillo, più dolce. Mi sono tranquillizzato, ma sono un’agonista ed odio perdere, forse lo odio più di quanto desidero vincere. – Il mio esperto continua affermando: molto sveglio, buona tecnica individuale per distribuzione di palloni ed in difesa, limitato per altezza – Valutazioni oggettivamente corrette, credo che se giochi in B1 un punto debole ci sarà, altrimenti stai in A1. Giacchè faccio il palleggiatore, preferisco che il mio punto debole sia il muro e non il palleggio. – Rispetto alla tua mentalità, invidiabile ed aggiungo, conditio sine qua non per un atleta ‘bravo’, cito un esempio, il pallonetto di seconda del 3 a 1 contro Pineto. Questo dimostra decisamente che Simone non ha paura di vincere Barbone_Di_Tommaso– Non sono uno da tanti punti a tabellino, però gioco tanto, rifletto prima di un’azione, qualche volta invece agisco d’istinto. Con Pineto ci trovavamo in una situazione di punteggio complicato, vicini, 24-22, aggiungo che nel muro avversario il giocatore più basso era 2 metri, il mio era un attacco a due e con Matheus infortunato che non avevo più servito, o poco negli ultimi 2 set. Non ci ho pensato prima.. la palla era sopra la rete e dovevo prendermi quella responsabilità.. l’ho fatto. – Mentalità vincente – C’è da dire che, da abruzzese, sentivo molto la gara contro Pineto.

Che idea ti sei fatto su questo campionato?

“D’alto livello anche se le continue soste hanno falsato un pò, qualche squadra ha perso un po’ di ritmo, in ogni caso, un campionato sicuramente elevato, la B1 negli ultimi anni è diventato d’ottimo livello”.

Siamo a Brolo, non posso non chiederti di un amico, Gianluca Nuzzo

“Un grandissimo giocatore, un grandissimo uomo!. Lo scorso campionato abbiamo legato molto anche fuori dal campo, siamo in costante contatto, credo che Luca sia veramente un lusso per la B1”
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Vuoi aggiungere qualcosa?

“Solo un ringraziamento a Scomunicando per l’attenzione che ci rivolgete. La pallavolo non è seguita come altri sport, lavorare su categorie inferiori come la nostra, (senza far polemica), credo dia la giusta importanza al sacrificio. Un giocatore di B1 affronta trasferte lunghissime, anche di due giorni e guadagna la metà di un calciatore che partecipa ai campionati regionali. La pallavolo in Italia da tanto, femminile e maschile, credo quindi sia giusto dargli attenzione. Vi ringrazio per averci seguito sempre e… speriamo porti bene!!!!

Un campione ha paura di perdere. Tutti gli altri hanno paura di vincere” (Billie Jean King)

22 Aprile 2012

Autore:

admin


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