Esempi di buona scuola, è quella che guarda al futuro, “La buona scuola” è quando non basta scrivere un obiettivo educativo in una norma perché esso si realizzi, è quando si forma, si motiva, si utilizza il corpo docente allo scopo, si da l’esempio ai ragazzi, si scommette e si vince sul campo.
Così al “Piccolo “ di Capo ed’Orlando – diretto dalla dirigente scolastica prof.ssa Giuseppa Rita Pintabona- si guarda ai ragazzi, si punta su di loro, e in quest’ottica stato siglato un protocollo di intesa della durata di due mesi nel quale sono previste una serie di lezioni tenute dai tecnici, Daniele Cesareo e Antonio Locandro, e atleti della società brolese, facendosi in tal modo carico insieme al docente di scienze motorie e sportive professoressa Santina Sabella, di guidare, gradualmente i ragazzi dall’approccio iniziale con la palla fino all’apprendimento delle nozioni di alcuni fondamentali, quali palleggio, bagher e battuta, in maniera graduale alle loro capacità.
Non meno importante è, anche l’insegnamento del rispetto delle regole del gioco e degli avversari e l’importanza dello spirito di gruppo, alla base di qualsiasi sport di squadra e quindi di proteggere il valore educativo dello sport inteso nella duplice valenza di educare “attraverso” lo sport e “per” lo sport .
Poi la scelta del Volley non è casuale, evidenzia Enzo Di Luca dirigente responsabile della società e ottimizzatore di questo progetto, “Questo sport risponde ai bisogni del ragazzo e alla sua educazione motoria, risponde alla necessità di avviare gradualmente al gioco i giovani, è uno sport che diventa la sintesi di questo progetto educativo-sportivo, dove ragazzi, istruttori , educatori e sport sono al centro di tutto, palestra di vita, e il Volley diventa lo strumento educativo di particolare valore”.
Nel due mesi del progetto dunque i giovani avranno un approccio allo sport dove è consentito di evidenziare alcuni aspetti particolari:
L’aspetto dell’educazione al movimento – Concetto di agonismo e suoi limiti .