di Claudia Lentini
Enza Rifici. Da giovane atleta, ha militato nei campionati provinciali e regionali di categoria, poi abbandonati per motivi di studio. Oggi, madre, moglie e manager di una squadra di Volley.
Volley Brolo ed Enza Rifici. Qual’è la motivazione personale che ti ha spinto ad avvicinarti alla squadra, al mondo del Volley?
Sono sempre stata vicina al mondo del Volley in quando ex giocatrice, diversa invece la ragione che mi ha indotta ad assumere il ruolo di Team Manager nella Ciesse Volley Brolo. Inizialmente sono stata spinta da mio marito Salvo Messina, il Presidente, che ha insistito affinché lo aiutassi a portare avanti questo “Progetto Volleyâ€Â. Adesso le ragioni sono certamente diverse. Assunto il ruolo e superate le prime difficoltàd’inserimento, diffidenze in un ambiente prettamente maschile ed altro, sono riuscita a gustare a pieno questa mansione, che reputo interessante e non priva di responsabilità.
Team Manager, l’anello di congiunzione tra la societàe la squadra, spiega il ruolo e le mansioni.
Sono responsabile dello staff tecnico, allenatore, giocatori, scoutman e nello stesso tempo devo “portar fuori†il rapporto che si crea all’interno di questo anello, sia nei confronti degli addetti ai lavori, la stampa ad esempio, che dei dirigenti, il Direttore Generale, il Presidente. Sostanzialmente ci metto molto di mio, della mia personalitàe sensibilità.
Quali le difficoltàmaggiori che incontri?
Le difficoltàci sono sempre, ma sono autorizzata a decidere e questo aiuta.
Decido spesso autonomamente anche se magari questo non permette sonni tranquilli.
In caso di difficoltàl’interlocutore primario è il Presidente, ovviamente mi confronto con tutta la dirigenza. Inizialmente ho avuto bisogno di ascoltare i suggerimenti che di volta in volta mi venivano offerti, in mancanza, li chiedevo tranquillamente senza temere giudizi, era necessario per comprendere e, quindi, svolgere al meglio il mio ruolo, adesso agisco con più autonomia tenendo sempre in considerazione che tutto serve sempre per fare meglio.
L’essere riuscita ad inserirmi in un mondo maschile con un ruolo decisionale ed essere apprezzata per il lavoro che svolgo e per come lo svolgo; l’essere diventata un punto di riferimento, cui chiedere anche pareri. Col mister poi, ho un ottimo rapporto, oltre che affettivo, perché lo conosco da molti anni, anche per affinità, siamo molto simili nel modo di vedere le cose, mi riferisco all’impostazione ed alla gestione della squadra. E’ una persona molto intelligente che ha fatto dell’umiltàe della semplicitàle sue ragioni di vita. Lo stesso vale anche per i ragazzi, non ho difficoltàa rapportarmi con loro, ci relazioniamo bene.
Hai giàrisposto, ma specifica meglio come dirimi le divergenze di vedute
Abbiamo cercato di creare un’organigramma in cui ognuno svolge un compito, una mansione, con tutto quello che ne deriva poteri e responsabilità. La decisione finale è però comunque mia come la responsabilità, cerco semplicemente di fare la scelta più giusta. Quando lavori tanto, quando gli altri ti lasciano il carico delle cose da fare, va da se che è tua anche la responsabilità, sia di portarle avanti che di decidere come.
Programmi societari, breve e lungo periodo. Obbiettivi, giovanili e femminile?
Qualunque societàsi ripropone sempre di raggiungere il massimo risultato possibile tenuto conto della realtàche vive e questo non necessariamente significa vincere il campionato. Il nostro obbiettivo primario è dare rilevanza al “Progetto Volley Broloâ€Â, ossia creare una realtàsportiva, dalle nostre parti praticamente inesistente, che coinvolga i giovani, quindi mini volley, le giovanili, le under, un vero e proprio “progetto sportâ€Â. Abbiamo anche allestito una squadra di B1 maschile certamente competitiva, ma i pronostici spesso non corrispondono ai risultati finali, c’è un ampia statistica in tal senso. Una squadra, quindi giocare in gruppo, ha rilevanze e problematiche diverse dagli sport individuali. La concentrazione, la preparazione psicologica influisce moltissimo sul risultato, oltre che la preparazione tecnica e tattica, devi riuscire a creare il gruppo, ricercare il feeling a prescindere dalle qualitàtecniche di ciascuno la capacitàmaggiore deve essere quella di creare “la squadraâ€Â. Emerge quindi l’aspetto collettivo e la sua intrinseca valenza sociale, bisogna ridurre, contenere gli individualismi che naturalmente emergono per carattere, in favore del gruppo, lavorare su questo. Ribadisco, l’obbiettivo maggiore è dare realtàad un movimento sportivo che coinvolga i giovani, i bambini, i ragazzi delle scuole medie, gli adolescenti, che culmina nell’attivitàdella squadra maggiore.
E’ nata lo scorso anno ed è ancora in fase di rotaggio, è composta principalmente da persone che lo fanno per passione, che sottraggono tempo alle loro attivitàpersonali, per dedicarlo alla pallavolo. Ci sono varie figure all’interno oltre al Presidente, come Carmelo Ziino, il nostro Direttore Generale, con cui collaboro per ciò che attiene la formazione delle squadre, gli aspetti amministrativi, la scelta degli atleti i contatti con i procuratori. C’è Marcello Princiotta, il nostro addetto stampa, il nostro maggior tifoso, ci aiuta moltissimo. Adriana Gaglio, nessuno si offenderà.. ma lei è la nostra àncora di salvezza, veramente una persona speciale, lavora tanto e spesso in silenzio. Tina Fioravanti, Gina Lenzo, Alderigo Dainotti, Giovanna Lenzo, Giusy Barone, Nino Mastrolembo, Giusy Di Leo, Salvatore Cardaci, Nino Spinella, Giuseppe e Tindaro Pidonti.. insomma tantissimi, con ruoli e mansioni diverse, ma con una passione comune.
Gli sponsor?
A parte Ciesse, nostro main sponsor da molti anni, stiamo cercando di coinvolgere le energie produttive di Brolo, perché la realtàdella pallavolo non è solo un bene della nostra societàma anche di un intero territorio, come immagine del paese, che con esso cresce. Vale per l’intero comprensorio, stiamo cercando di coinvolgere gli imprenditori e quest’anno, nonostante le difficoltàdi una crisi generalizzata, ci stanno vicini, abbiamo avuto buoni esiti.
Ben sette donne con varie mansioni nella Volley Brolo?
Anche la locandina che utilizzeremo per pubblicizzare la scuola di pallavolo ritrae una donna che gioca. Sette figure femminili che seguono un mondo comunque maschile, che in questo agiscono con competenza e generosità. E’ accaduto per caso, per passione, poi c’ha preso la mano ed ognuna di noi da il suo apporto.
La Volley Brolo è aperta a nuovi innesti societari?
Certamente si, desideriamo avere accanto gente che vuole seguire, impegnarsi nello sport. La mia esperienza di ragazzina, ex atleta, mi fa oggi ritenere che lo sport è una vera e propria salvezza per i giovani, specie sotto il profilo della crescita emotiva, acquisendo sicurezza, ti distrae da interessi certamente più pericolosi.
Conflittualissimi – prosegue Enza Rifici sorridendo – come per tutto del resto. E’ un vantaggio ma anche un grosso handicap. Salvo, con un lavoro che lo impegna moltissimo, aveva bisogno di qualcuno che lo affiancasse, specie per le decisioni che gli competono per ruolo. In generale devo dire che mi lascia molto libera di agire, nello stesso tempo i rapporti sono molto conflittuali, a causa del nostro legame nella vita, sono certamente libera nelle scelte ma anche lui nel dirmi quello che pensa senza obblighi di ruolo.
Buon lavoro Enza. Sicuramente l’ironia è la tua forza!
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