Analogico o digitale? Camicia o T-shirt? Su eBay, infiniti modi di essere unici… a convincerci è il sorriso e la gestualità di Francesco. Una conferma della sua bravura.
Dal far teatro tra i suo compagni, al “Classico” di Patti, – quasi un gioco – ai primi applausi della cavea del “Tindari”, quindi la voglia di recitare diventa, per lui, un chiodo fisso. Ed arrivano le scelte importanti, abbracciate con caparbietà e determinazione.
Così Francesco Aricò che ha studiato recitazione presso Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e precedentemente presso “Il Cantiere Teatrale” di Paola Tiziana Cruciani diventa – non a caso – protagonista con Paolo D’Amico della nuova campagna di eBay.it che coinvolge in modo preponderante e per la prima volta, i maggiori network televisivi nazionali, Mediaset, Rai, Sky e Discovery per la creatività di DDB Berlin
“Infiniti Modi di Essere Unici” è infatti un concept attraverso cui la realtà valorizza le differenze fra le persone, facendone emergere l’unicità.
La campagna, pianificata da Mediacom e on air dal 16 novembre, punta sul paragone di opposti articolati attraverso gli oggetti presenti nelle stanze di padre e figlio, i due protagonisti dello spot.
«Ogni persona è diversa e perfetta nella sua diversità –ha spiegato Claudio Raimondi, General Manager di eBay in Italia. – eBay lo sa e grazie agli oltre 30 mila venditori professionali italiani che offrono più di 100 milioni di articoli nuovi, regala loro infiniti modi di essere uniche. eBay, infatti, è il solo posto in cui è possibile trovare qualunque cosa sia immaginabile, per qualunque età e qualunque gusto».
Per “Ciccio”, come a Brolo e dintorni è inteso il giovane attore, il nuovo spot è un altro importante passo in avanti. Un nuovo trampolino di lancio.
L’avevamo già visto lo scorso anno in bell’evidenza – per la regia del giovane drammaturgo, Niccolò Matcovich, diplomato anche lui alla Paolo Grassi di Milano, tra i tre protagonisti del “Pomeriggio di un giorno da cani “ ( gli altri erano Federico Antonello 26) Aberto Malanchino). “Tre facce da film che evocano le antropologie dei fratelli Dardenne, e che , quanto a recitazione , danno parecchi punti ai ciòfani pettinati delle fiction tv (italiane)” come scrisse Mimmo Lombezzi sul “SecoloXIX” che poi sul “Fatto Quotidfiano” aggiunse:”Se tutti e tre sono più ‘veri’ di molti protagonisti di fiction televisive italiane, Aricò – il killer – è la vera rivelazione del gruppo. Non vorrei incontrarlo incazzato nel buio di una metropolitana.”
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