VOTO IN SICILIA – Per l’Ansa… verso il Cappotto
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VOTO IN SICILIA – Per l’Ansa… verso il Cappotto

M5S verso 28 a 0 a uninominale Sicilia. Risultato simile a 61 a zero di Fi a Politiche 2001

I dati definitivi non ci sono ancora ma non sembra che possano riservare sorprese in Sicilia, dove il M5S vincerebbe nei 28 collegi uninominali (19 alla Camera, 9 al Senato).

Un risultato che rassomiglia tanto al 61 a zero conquistato dal centrodestra alle politiche del 2001, quando la coalizione guidata da Berlusconi ottenne tutti i collegi della quota uninominale: 20 al Senato e 41 alla Camera.

Finora risultano eletti al Senato per il M5s Grazia D’Angelo, Francesco D’Uva, Alessio Mattia Villarosa, Pietro Lorefice

 

Cinquestelle esultano per il risultato che li vede dilagare in Sicilia: “Vi do due notizie veloci – commenta a caldo Giancarlo Cancelleri su Facebook – Siamo la prima forza politica della Sicilia con quasi il 50% dei voti! Abbiamo confezionato un bel cappotto agli avversari 28 a 0, abbiamo vinto in tutti i collegi uninominali siciliani”.  “E’ stata una rivolta contro l’arroganza di Renzi – commenta invece l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta – Ha avuto il trattamento che merita. Adesso il Pd dichiari subito la disponibilità a supportare, anche dall’esterno, un governo a guida M5S. Renzi ha avuto quello che merita, causando, in prima persona, una sconfitta che non riuscivano ad immaginare, poiché completamente distanti dalla società – aggiunge Crocetta – Renzi voleva i voti a favore di un partito di sinistra, attraverso politiche di destra, candidando uomini di destra, impresentabili e cortigiani. Un Renzi zitto e persino compiacente rispetto a propri candidati abili a prendere i voti con le fritturine di pesce”.

All’attacco anche il deputato Udc all’Ars Vincenzo Figuccia. “Lorsignori – dice – devono comprendere che occorre cambiare l’approccio della politica nei confronti dei cittadini. La democrazia passa dalla centralità del popolo e non può essere sostituita dall’arroganza e dall’egoismo. La politica dei privilegi ha fallito, dobbiamo ripartire dai temi della giustizia sociale e del contrasto alla povertà. Finito il tempo delle vacche grasse il popolo non è più disposto a tollerare le iniquità. Il centro destra in Italia perde a causa della debacle ottenuta in Sicilia, dove i candidati poco autorevoli calati dall’alto non piacciono alla gente. Adesso rinnovamento di idee progetti e nuova classe dirigente. Il centrodestra in Sicilia prende una sonora batosta. Perdono Miccichè&company. Dovevano aspettarselo. Occorre rinnovare per ripartire”.

Una dichiarazione che spinge il deputato forzista Michele Mancuso a rispondere: “Inevitabili le riflessioni su dati che nella notte e nella prima mattinata con Forza Italia che è secondo partito e che già inizia a ragionare e serra le fila per rilanciare ulteriormente l’azione politica. Evitabili i processi sommari o le dichiarazioni “ipocrite” di assegnazioni di responsabilità per regolare conti politici in Sicilia, da parte di “alleati” che non perdono mai l’occasione per evitare pretestuose polemiche. Figuccia non perde mai l’occasione per tacere. Forse dimentica che è un deputato del centrodestra. Gli ricordiamo che il risultato di Forza Italia in Sicilia è il più rilevante d’Italia: questo è un dato molto significativo. Se nell’isola, gli altri sono stati spazzati via dallo tsunami 5 stelle, Forza Italia ha tenuto grazie all’organizzazione territoriale del partito e alla guida di Miccichè. Valuteremo i dati delle elezioni ma innanzitutto penseremo a risollevare la Sicilia che noi amministriamo”, dice.

5 Marzo 2018

Autore:

redazione


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