– di Corrado Speziale –
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La prima “Barca delle donne per Gaza” è salpata da Messina con rotta verso la Palestina. Resta in porto l’altra imbarcazione, Amal II, giunta in città domenica, la cui partenza slitta di qualche giorno. L’intento è quello di forzare pacificamente il blocco israeliano che da anni opprime la Striscia di Gaza, portando un messaggio di speranza al popolo palestinese. Negli ultimi due giorni, visita dell’ambasciatrice palestinese Mai Alkaila, ricevuta a Palazzo Zanca dal sindaco Accorinti e accolta dalla delegazione di Freedom Flotilla e dagli equipaggi, anche a bordo dell’imbarcazione. Sulla Zaytouna, prima della partenza, messi a punto tutti i particolari per affrontare al meglio la lunga e rischiosa navigazione, con carico di beni di prima necessità. Emozionante il momento dello stacco dalla Marina del Nettuno. La comandante Madeleine Habib: “Avremo un buon vento in poppa…Chiederemo a Israele di lasciarci entrare a Gaza con un benvenuto!” Il sindaco Renato Accorinti: “L’azione di queste donne è un atto nobile che illumina il mondo”.
Tredici donne-coraggio, tutte provenienti da nazioni diverse, impegnate politicamente e socialmente a vario titolo, unite in un unico intento: portare pace e speranza nella Striscia di Gaza, terra martoriata, sottoposta al ferreo blocco israeliano. Contestualmente, denunciare e fare accendere l’attenzione su una vicenda drammatica, troppo spesso trascurata se non mistificata dai paesi occidentali. Questo è l’impegno che l’organizzazione internazionale Freedom Flotilla porta avanti dal 2010, affrontando rischi immani con esiti anche tragici, allo scopo di porre fine all’oppressione di un popolo. L’ultimo equipaggio di Zaytouna – Oliva, diretto a Gaza, è stato definito e composto a Messina, unica tappa italiana e ultima prima di affrontare la traversata. La barca, partita da Barcellona, dopo una sosta ad Ajaccio, è arrivata nella città dello Stretto venerdì scorso. L’altra imbarcazione “sorella”, Amal – Hope, ha dovuto subire dei ritardi dovuti a inconvenienti tecnici. Così da Palermo è arrivata Amal II, approdata domenica anch’essa a Messina, e adesso in fase di riarmamento per poter seguire Zaytouna sulla rotta per Gaza. Se tutto va bene, così, il loro arrivo a Gaza è previsto per l’inizio di ottobre.
L’equipaggio di Zaytouna, capitanato con straordinario piglio e carisma dalla skipper australiana Madeleine Habib, è composto da tredici donne, neanche a dirlo, “speciali”, per la loro intraprendenza. Tra loro spicca un nome, accompagnato dal più importante dei titoli: Mairead Corrigan Maguire, pacifista nordirlandese, premio Nobel per la Pace nel 1976. Con lei, Marama Davidson, parlamentare neozelandese, rappresentante dei Verdi, ambientalista e difensore dei diritti umani. Un impegno costante, con un “particolare”: è madre di sei figli. Jannette Escanilla, primo deputato “sostituto” per il partito di sinistra nel Parlamento svedese. Samira Douafia, parlamentare algerina, master in Sociologia, impegno in difesa dei diritti delle donne, anche palestinesi, e madre di due figli. Leigh-Ann Naidoo, sudafricana, è una campionessa di pallavolo. Per lei, tra l’altro, una partecipazione alle Olimpiadi di Atene. Adesso è un avvocato che si batte per i diritti LGBT. Ann Wright, statunitense, per 29 anni fu ufficiale nell’esercito degli Stati Uniti e poi diplomatico, fino a quando, nel 2003, per l’invasione dell’Iraq, decise di mollare tutto e passare dalla parte dei pacifisti. Yudit Barbara Ilany israeliana, è consulente parlamentare. Dedica la sua attività in difesa dei diritti e contro la violenza sulle donne. Fauziah Hasan, malese, è una ginecologa affermata anche in campo internazionale e accademico. E’ sposata e c’ha tre figli e sei nipoti. Mina Harballou è una giornalista britannica, corrispondente di Al-Jazeera a Londra. Hoda Rakme è camerawoman ed editrice russa, anch’essa operante per Al-Jazeera. Sandra Barrilaro è una fotografa spagnola, cofondatrice di una società di consulenza che porta avanti campagne di raccolta fondi umanitari. Synne Sofie Reksten, studentessa norvegese, è la più giovane del gruppo e farà da marinaio. Stesso ruolo per Emma Ringqvist, svedese con trascorsi a Londra, insegnante di musica.
A Messina, è venuta anche l’ambasciatrice palestinese in Italia Mai Alkaila, rappresentante permanente presso le agenzie delle Nazioni Unite FAO, IFAD e WFP. La diplomatica in città è rimasta due giorni, in cui è stata ricevuta a Palazzo Zanca dal sindaco Accorinti e accolta dalla delegazione di Freedom Flotilla e dagli equipaggi, anche a bordo dell’imbarcazione.
Come si verificò lo scorso anno, in occasione del passaggio della Marianne, proveniente da Göteborg, molto intensa è stata l’attività dei messinesi che in questi giorni si sono prodigati sul piano sia tematico, con incontri ed eventi, sia su quello logistico organizzativo, al fine di garantire gli approvvigionamenti necessari alle imbarcazioni. Generi di prima necessità, come acqua, cibo, medicine, carburante, gas e quant’altro, talvolta anche imprevisto, sono stati imbarcati regolarmente. La sera di lunedì, la cambusa è stata completata con prodotti alimentari particolarmente adatti all’impegno da affrontare in mare aperto. Dopodiché sono iniziati i saluti al molo della Marina del Nettuno, dove le due imbarcazioni hanno trovato ospitalità e disponibilità. La visita serale in barca da parte del sindaco Accorinti e dell’ambasciatrice Mai Alkaila, ha anticipato i momenti di commiato del mattino seguente. Ellen Huttu Hansson, giovane svedese dell’equipaggio di Amal II, da giorni a Messina, ha fatto dono alla comandante di Zaytouna di un cavalluccio marino in cristallo: un rito, un gesto portafortuna graditissimo alla skipper australiana.
La mattina seguente, martedì, sole alto e mare calmo. Tra slogan, applausi, gesti propiziatori e preparatori di quella che appare come una vera e propria “impresa”, alle 9,50 Zaytouna ha tolto gli ormeggi e ha preso il largo. La comandante Madeleine Habib, poco prima di partire, ha concesso qualche battuta alla stampa israeliana presente sul molo assieme a quella di altri paesi mediorientali: “Avremo un buon vento in poppa…Lanceremo un messaggio a Israele chiedendo di lasciarci entrare a Gaza con un benvenuto!”. Il sindaco Renato Accorinti ha vissuto con passione ogni istante del commiato. Le sue parole: “L’azione di queste donne è un atto nobile che illumina il mondo. Mandiamo a dire ad Israele di non aver paura della fratellanza. Due popoli possono tranquillamente convivere insieme. Questa è una barca d’amore”.
Nonostante la sentita partecipazione del sindaco alle manifestazioni in città per Freedom Flotilla, fatta eccezione per Daniele Ialacqua, presente agli eventi in Municipio, si registra la totale assenza degli assessori. Evidentemente, nella città del sindaco “pacifista” per eccellenza, non è stato sufficiente l’arrivo di donne di tale spessore, tra cui parlamentari straniere, un premio Nobel per la Pace e la rappresentante diplomatica di un Paese che necessita di aiuti internazionali, per trovare un momento di condivisione su un tema tanto importante.
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