La squadra azzurra con una prestazione tutta grinta e cuore riesce a superare l’ostacolo Ucraina, staccando il “pass” per le semifinali del prossimo 21 e 22 aprile, dove affronteranno in trasferta la Repubblica Ceca. E’ questo il responso di questo fine settimana che si è disputato sulla terra rossa indoor al Lauretana Forum di Biella, davanti a quasi cinquemila spettatori (praticamente al palazzetto c’era il tutto esaurito).
L’ago della bilancia di questo confronto che non solo nel clan azzurro si pensava di poter chiudere senza eccessivi affanni, è stato il match decisivo del doppio in cui Flavia Pennetta e Roberta Vinci hanno superato Olga Svachuk e Lesia Tsurenko al termine di tre emozionanti set: 7–5/ 0–6/ 6–1. Flavia e Roberta non giocavano da tempo in coppia (solitamente la tarantina gioca con Sara Errani, mentre la brindisina gioca in coppia con l’argentina Gisela Dulko): in Fed Cup non accedeva dal 2003. Sia Flavia che Roberta sono però due fortissime doppiste.
La Pennetta è stata nel 2011 numero uno della specialità ed ha vinto gli Australian Open (a fine 2010 aveva conquistato sempre con la Dulko il Masters di doppio).
La Vinci era reduce dalla finale degli Australian Open giocata in coppia con la Errani. Insieme, inoltre, Flavia e Roberta hanno vinto il titolo di doppio juniores al Roland Garros 2009. Il set di apertura è stato dominato dai break con Savchuk e Pennetta incapaci di tenere la propria battuta. Risulta dunque decisivo il break d’apertura patito da Lesia Tsurenko.
Questo permette infatti alle azzurre di condurre sempre la contesa, anche se la frazione si decide al fotofinish. Sotto 3– 5, Tsurenko si salva da 0– 30 con le italiane tre volte a due punti dalla prima partita. Perso la possibilità di intascare il set (servizio Pennetta), le azzurre si riprendono subito il break di vantaggio nel gioco successivo (al quarto tentativo e con due aiuti delle avversarie: doppio fallo di Savchuk e smash lungo di Tsurenko). Ci pensa poi Robertina (nessun break-ball concesso in tutta la prima frazione) a portare a casa il (7– 5).
Per nulla demoralizzate dal set perduto, le ucraine iniziano a macinare punti su punti. Tsurenko trascina Savchuk: le ucraine riportano le sorti in parità con un set praticamente perfetto. Le azzurre incassano un netto “cappotto” frutto della maggiore aggressività avversaria.Lo strapotere fisico ucraino si attenua in avvio di terzo set. Uno scambio interminabile, con Flavia che regge le bordate di Tsurenko mentre Robertina chiude a rete, dà alle azzurre la palla-break del 2– 1.
Il break arriva puntuale, grazie ad una nuova volée di rovescio di Vinci e viene confermato da Pennetta che, per la prima volta nel match, tiene la battuta (a 30).
Le azzurre non si fermano e breakkano ancora le avversarie (4–1), rimontando da 15– 40. Per le ucraine è il colpo da K.O. e possono partire, finalmente, i meritati festeggiamenti con le quattro moschettiere azzurre che s sono lungamente abbracciate, dimostrando il grande feeling e l’armonia che ha sempre regnato nel clan azzurro.
E’ stata, però, una giornata lunga, intensa e ricca di fragorose emozioni al Lauretana Forum di Biella con il pubblico in apnea dalle tre del pomeriggio fino alle dieci e mezza di sera.
Nel primo singolare Francesca Schiavone ha battuto dopo una battaglia di quasi tre ore e, soprattutto, dopo essere stata sotto di un set e 1–5 nel secondo Kateryna Bondarenko: 6–7 (6–8)/ 7–5/ 6–4 il punteggio in favore dell’azzurra davanti ai cinquemila spettatori del palazzetto impazziti dalla gioia.
Dopo la delusione di sabato Francesca, seppur non giocando il suo miglior tennis, ha lottato alla grande recuperando in extremis un match che sembrava perso. La leonessa azzurra aveva iniziato bene salendo subito 2-0, per poi cedere quattro game di fila. Sotto 5–4 e poi 6–5 la Schiavone è riuscita a recuperare in entrambe le occasioni il break di svantaggio e si è portata sul 4-3 nel tie break.
Quindi tre punti consecutivi per la Bondarenko che ha avuto i primi due set– point a disposizione. Francesca li ha annullati, ma si è arresa al terzo cedendo 8–6.
Nel secondo set l’ucraina ha preso il largo sfruttando i tanti errori gratuiti dell’azzurra: dopo il break in apertura della Schiavone cinque giochi consecutivi e 5–1 per la Bondarenko. Francesca è stata però capace di recuperare una situazione ormai compromessa infilando un parziale di sei game e chiudendo 7–5.
Tutto in apnea anche il terzo e decisivo set: 2–1 per l’azzurra, poi 4–2 per la Bondarenko che ha avuto anche tre palle del 5–2.
Francesca ha recuperato il break di svantaggio, strappato la battuta alla rivale nel nono game, quindi ha vinto a zero il proprio turno di battuta chiudendo 6–4 dopo due ore e 50 minuti.
In vantaggio per due a uno, purtroppo, è arrivata la doccia fredda del ritiro della 24enne bolognese Sara Errani contro Lesia Tsurenko sul punteggio di 6–1/ 3–0 per l’avversaria a causa di un infortunio al ginocchio destro (compressione meniscale la diagnosi dello staff medico azzurro). Un peccato viste le grandi condizioni di forma di Sara Errani, reduce dai quarti di finale agli Australian Open.
La stessa Tsurenko ieri aveva battuto con il punteggio di 6–1/ 6–2 una spenta Schiavone, mentre la Errani aveva sconfitto agevolmente per 6–2/ 6–3 la numero uno ucraina Kateryna Bondarenko.
A chiudere questo emozionante confronto, dunque, il doppio in cui, seppur a fatica e rischiando qualcosa (ma la tensione in campo era tanta considerando la posta in palio) la coppia azzurra ha conquistato il punto decisivo del 3–2. La Pennetta ha servito per il primo set sul 5–4, ma ha fallito l’occasione, occasione invece sfruttata dalla Vinci sul 6–5 chiudendo 75 dopo 48 minuti di gioco.
Da dimenticare il secondo set in cui la coppia italiana ha accusato un lungo passaggio a vuoto: 7–0 il parziale in favore della ucraine). Poi nel terzo le due azzurre sono salite in cattedra, in particolare una strepitosa Vinci, che messo a segno una serie incredibile di volée scatenando l’entusiasmo del pubblico. Tre break, sei giochi di fila dopo l’uno a zero in apertura delle ucraine e 61 finale dopo un’ora e 45 minuti su una grande volée della Pennetta.
Grazie a questo successo la Vinci, imbattuta in doppio in Fed Cup, ha superato il primato che divideva con l’indonesiana Angelique Widjaja: 17 vittorie consecutive, nessuna come la tarantina.
Nei tre precedenti confronti con l’Ucraina, l’Italia non aveva mai perso: l’ultima sfida si è giocata nel 2010, sempre al primo turno, a Kharkiv. L’Italia, vincitrice della competizione nel 2006, 2009 e 2010, è inserita tra le quattro teste di serie insieme a Russia, Repubblica Ceca e Belgio.
Le azzurre sono dunque in semifinale: il 21 ed il 22 aprile sfideranno in trasferta la Repubblica Ceca della campionessa di Wimbledon Petra Kvitova, che hanno sconfitto per quattro a uno la Germania; nell’altra semifinale si affronteranno la Russia che ha superato la Spagna e la Serbia che ha sconfitto nel doppio decisivo il Belgio privo della sua stella Kim Cljisters.
Saverio Albanese