Il 5 Novembre del 1989 ben centomila Cittadini del Comprensorio del Mela dissero un deciso NO alla trasformazione a carbone della Centrale Enel (ora Edipower) di S. Filippo del Mela con il primo Referendum della storia siciliana e, a distanza di 20 anni, sono i giovani che ricordano alle Istituzioni locali, provinciali e regionali che ben poco è stato fatto per tutelare la salute e l’eco-vivibilitàdi Milazzo e zone limitrofe. In occasione del 20° anniversario, domani 8 novembre alle ore 10,30, saranno le biciclette nel corso di una pedalata ecologica per le strade di Milazzo a ricordare l’evento e, soprattutto, verràricordato ai politici quanto siano stati poco attenti, in questi lunghissimi vent’anni, nel non costruire un modello di sviluppo ecologico che potesse garantire il miglioramento della situazione ambientale a migliore sicurezza che la percezione dei rischi fosse sostituita da certezze e veritàin tema di monitoraggio degli inquinamenti, protezione dalle sostanze tossiche, nocive e cancerogene e, quindi, per soluzioni alternative alle industrie pesanti che insistono sul territorio.
Purtroppo nei fatti le amministrazioni locali si sono mosse in direzione opposta: a) cancellazione dell’Ufficio speciale alto rischio ambientale; b) perdita di finanziamenti per l’acquisto di centraline per il monitoraggio degli inquinamenti; c) mantenimento del carrozzone ASI con ulteriori progetti di espansione (Centrale di pompaggio SNAM, Elettrodotto Terna, Porto canale alla foce del Niceto, costruzione secondo impianto ad idrogeno alla Raffineria di Milazzo, mancata trasformazione a metano della Centrale Edipower…); d) continue diatribe tra Provincia e Regione su chi debba eseguire i controlli ambientali; e) assoluta mancanza di provvedimenti in materia di Salute pubblica dopo i dati epidemiologici denunciati da OMS e Regione stessa.
Troppe volte è stato urlato che il “Comprensorio del Mela DEVE essere risanato†e, in qualsiasi modo si chiami l’aerea o chiunque venga destinato ad occuparsi del risanamento, non è più tempo di ulteriori studi o riunioni ma bisogna prendere il toro per le corna e decidere cosa fare delle industrie, come affrontare il problema malattie e che futuro dare ai Cittadini.
Referente regionale aree industriali a rischio
Dr. Giuseppe Falliti