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ZONA FABLIAUX – Italo Zeus, regista

di An Dalhus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Italo Zeus Regista

 

Come ti piacerebbe morire?
Una volta tornato a casa dopo essere andato a trovare mia figlia (sposata e felice), guardando “L’indiscreto fascino del peccato” di Almodovar.

Cosa avresti voluto diventare da piccolo?

Cantante.

Quale piatto serviresti al tuo peggior nemico?

Ricotta fresca.

La donna/ l’uomo più bella/o?
La Kidman.

Topolino o Paperino?

Paperino

Pirata o signore?

Pirata.

Un artista sopravvalutato?

Tarantino… È come la musica campionata: già sentita, già vista.

Il sottovalutato?

Paola Turci.

Se tu fossi un animale?
Gatto, purtroppo.

Perché purtroppo?

Perché sono più solitari, più introspettivi.

Se fossi un frutto?

Un’arancia.

La donna che hai amato di più?
Mia moglie.

Lo sport preferito?

Pallavolo.

Film?

Tutto su mia madre, Shining, Una pura formalità.

Libro?

Cent’anni di solitudine.

Una definizione per Berlusconi?
Pessimo attore e ottimo imbonitore… Vende merce che sembra ottima ma non vale nulla.

Per Kubrik?

La bibbia del cinema.

Per Tornatore?

Il passato che si mischia con il presente.

Per Almodovar?

Il più grande genio esistente.

Per Monicelli?
Creatore di una commedia che ormai ha perso i propri connotati.

Per la Comencini?
Grande innovatrice, passionale e fredda allo stesso tempo.

Per Comencini?
Grande artigiano del cinema.

Per Billy Wilder?

Ha diretto il più grande film del passato: Viale del tramonto. Un innovatore della sceneggiatura: per la prima volta la voce narrante è quella di un morto, il protagonista, che già dalla prima scena si vede affogato in una piscina… Un film che anticipa temi quali il reality, la decadenza delle dive… Dopo questo film, Wilder cambia genere e si dà alla commedia. Con Marilyn Monroe.

Quando la luna bussò?

Ho detto sì.

Bianco e nero o a colori?
A colori.

La tua bugia più assurda?
Aver detto a mia madre di essere caduto in una pozzanghera… Invece, mia cugina ed io, ci eravamo tuffati in pieno inverno a mare. Vestiti.

La scena più divertente?

È successa da poco. Ero sul set dell’ultimo film di Sindoni, La mia casa ha tanti specchi, sulla vita di Sophia Loren. Mia figlia doveva recitare la parte della Loren bambina, una scena di pochi minuti, con un grosso fiocco bianco in testa; i tentativi del regista e della stessa Loren di convincerla a recitare sono caduti nel vuoto: Cinecittà è stata invasa dalle sue urla, come se la stessero scannando. Neanche mia moglie, con fiocco bianco simile al suo in testa da un lato, e Sophia Loren che la teneva per mano dall’altro, hanno potuto far molto.

Una città dove vorresti perderti?

New York… A Barcelona, invece, mi piacerebbe vivere.

Cosa faresti a un cane che ti chiede da mangiare ad ogni minuto della giornata?

Glielo darei.

Il ricordo più bello della tua infanzia?

A nove anni, quando mio padre mi regalò un videoregistratore.

Quando hai iniziato a girare?
A 12, con una superotto,.. Girai un plagio di Nightmare.

Il più brutto?

Quando mi dimenticai la canzone che avrei dovuto cantare in pubblico. Avevo otto anni, la canzone era Gomma gomma di Sbirulino.   

Secondo te, chi ha ucciso JFK? Lee Harvey Oswald, la CIA, la mafia, Bugs Bunny … O altri?
Altri.

Con chi ti piacerebbe andare a cena?

Con Marcello Mastroianni.

Ad una cena galante?

Con Asia Argento.

L’ultima scazzottata?

Verbali, tante… L’ultima, con me stesso.

Una battuta, un motto, una frase o uno slogan che non si dimentica?

Quando tutto sembra finito, è il momento giusto per ricominciare.

Cosa fai appena sveglio?
Bevo un litro di caffé e fumo dieci sigarette.

La scelta più felice?
Avere una figlia ed essermi sposato.

L’errore che non ricommetteresti?

Prendermela troppo per le critiche.

La critica che ti ha fatto più incazzare?

Non avere dato il massimo, il meglio di me.

Cosa fai quando sei incazzato?
Spengo il telefonino e mi isolo.

E quando sei felice?
Vado al cinema.

Il personaggio celebre che non avresti mai voluto essere?
Alberto Sordi.

Perché?
È stato condannato per tutta la vita a rappresentare il peggio degli italiani.

E uno che hai ammirato?

Enrico Berlinguer.

Quale canzone avresti voluto presentare tu a Sanremo?

Blu notte di Carmen Consoli.

E duettando con chi?
Con Carmen Consoli.

Quella volta che non avresti dovuto partire…

Ero andato al matrimonio di un amico… Ho dovuto prendere un volo in tutta fretta per tornare a casa: mia moglie stava per partorire.

Una tua virtù?
L’ironia.

Un tuo vizio?
Il fumo.

Cosa ami nel prossimo?

L’imprevedibilità.

Cosa detesti?

La supponenza.

Odio…

Vasco Rossi, il calcio, Porta a porta e la pubblicità.

Amo…
I reality, Annozero, la gente disposta a far valere le proprie idee, mia figlia.

Il tuo futuro
?
Nell’immediato, un cortometraggio a Gioiosa Marea, sull’emigrazione e il carnevale, Un tango prima di tornare. Si tratta della mia prima commedia, in collaborazione con l’associazione SAK BE.
Sto poi aprendo una scuola di teatro a Brolo. Ci sarà la presentazione a breve. A Roma ci sarà invece la prima di uno spettacolo teatrale, rivisitazione di Alice nel paese delle meraviglie: Le mie mani sono blu – Alice nello specchio.

Il tuo epitaffio?
E adesso tocca a voi.

L’epitaffio per il cane?
Cerca un altro fesso come me.

an.dalhus@gmail.com

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