ZPS – Il Comune modifica la delibera e reintroduce la dichiarazione congiunta
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ZPS – Il Comune modifica la delibera e reintroduce la dichiarazione congiunta

Accolte le istanze degli architetti messinesi

ZPS, dopo lo stop al blocco totale dell’edilizia da parte della Regione, il Comune si adegua: accolte le istanze degli architetti messinesi che annunciano anche la costituzione di una Commissione partecipata per formulare un report sulle reali condizioni della Zona di Protezione Speciale messinese.

Gli architetti messinesi esprimono viva soddisfazione per il provvedimento con cui la Regione Siciliana ha “sbloccato” la realizzazione di piccoli interventi edilizi nella Zona di Protezione Speciale della città di Messina, accogliendo le ragioni più volte espresse dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Messina che, in questi anni, ha costantemente lavorato per risolvere un’annosa problematica determinata anche dal Comune peloritano.

Come si ricorderà, anni fa, erano stati proprio gli uffici di Palazzo Zanca a “suggerire” alla Regione di adottare misure di blocco generale dell’edilizia, ossatura portante dell’economia della città, causando, di fatto, la paralisi totale anche dei piccoli interventi di riqualificazione nella Zona di Protezione Speciale.

Pochi giorni fa il primo atto: il dipartimento regionale all’Ambiente, sollecitato dal presidente della Regione Nello Musumeci, a sua volta interpellato dall’Ordine degli architetti di Messina con nota del 21 ottobre 2021, ha dato ragione all’Ordine chiarendo, senza mezzi termini, come per gli interventi minori in ZPS, – quelli del Superbonus 110 per intenderci – non occorre seguire le nuove linee guida emanate dalla conferenza Stato-Regioni che prevedono una procedura di screening ambientale, lunga, onerosa e soggetta ad approvazione, ma deve trovare applicazione il DA 30 marzo 2007 che dispone la redazione di una dichiarazione congiunta elaborata e sottoscritta da tecnico e proprietario dell’immobile oggetto di intervento. Facendo comprendere altresì quanto fosse errata la delibera di Giunta Comunale n. 179 del 7 aprile 2020, che adottava le linee guida anzidette, le quali, in ogni caso, rappresentano determinazioni di competenza regionale e non certo comunale.

“Questa delibera – conferma il presidente dell’Ordine degli architetti Pino Falzea – su provvedimento del Comune è stata finalmente revocata e ciò renderà più semplice – in termini di procedura, spese e tempi – le pratiche per il Superbonus 110% che, nonostante le azioni errate di un Governo confuso e impreciso, devono andare avanti per permettere ai cittadini di mettere in sicurezza le proprie abitazioni e renderle performanti dal punto di vista energetico, ancor di più oggi visti i rincari da capogiro delle utenze elettriche e del gas”.

A modificare lo status quo è intervenuto, inoltre, un secondo atto: il parere espresso dalla Commissione tecnico specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale in merito allo Studio di un sistema di supporto alla decisione per la valutazione degli effetti cumulativi sui Siti della Rete Natura 2000 della Città di Messina, completo della integrazione elaborata dall’Ufficio Speciale per la Progettazione della Presidenza della Regione Sicilia, diretto dall’ingegner Leonardo Santoro.

Nel corpo dell’integrazione elaborata dalla struttura regionale, viene riportato quasi per intero il documento prodotto dall’Ordine degli Architetti PPC di Messina, di fatto, disponendo l’avvio della fase di superamento della procedura di infrazione e delle criticità espresse dalla Comunità Europea sulla ZPS di Messina.

“E’ un primo passo e non è ancora la conclusione della vicenda – commenta Falzea – per questo bisogna perseverare nel seguire con attenzione le fasi successive, e noi continueremo a farlo, lavorando anche per la rideterminazione del perimetro della ZPS che va rivisto escludendo le aree edificate ed inserendo, a saldo zero, aree naturali meritano attenzioni specifiche.

La ZPS messinese – continua – deve rappresentare un’occasione per la salvaguardia dell’ambiente anche attraverso la riqualificazione delle aree naturali e protette utilizzando i fondi comunitari disponibili e non può, invece, rappresentare, come imposto da alcuni, un vincolo di blocco totale delle attività edilizie in aree già urbanizzate, che necessitano, invece, di interventi di rigenerazione urbana per riportare bellezza e qualità dell’abitare in zone che oggi risultano estremamente degradate”.

L’Ordine degli architetti di Messina, pertanto, non può che essere lieto che la Regione Siciliana finalmente dopo anni abbia deciso di chiudere la procedura di valutazione sullo studio che appare un atto propedeutico allo sblocco della pianificazione urbanistica comunale generale e attuativa di Messina, ma fa notare l’amaro retrogusto di evincere, dallo studio originario elaborato dal Comune, una certa approssimazione nella conoscenza delle attuali caratteristiche territoriali.

“Se è vero – afferma infatti Falzea – che lo studio affronta le questioni di carattere ecologico, non sembra tener conto di alcune condizioni strutturali del territorio come: lo stato dei suoli; la superficie oggetto di opere di urbanizzazione e copertura edificatoria del suolo; la situazione geologica e agricolo-forestale; il “monitoraggio” dei piani di gestione degli habitat, l’aggiornamento puntuale degli stessi e del quadro metodologico aggiornato nel 2006; i flussi della mobilità dell’area, ovvero con quale intensità si muovono i mezzi, la consistenza del traffico, i principali punti di snodo del traffico veicolare e della mobilità urbana”.

Secondo gli architetti messinesi, insomma, il parere reso dalla Regione sembra andare nella direzione di approvazione dello studio, ma conferma in più passaggi che molti chiarimenti e precisazioni dovranno essere resi dai soggetti competenti.

“Esprimiamo, infine, un’ultima perplessità – conclude il presidente Falzea – ovvero il fatto che lo studio, ma anche l’integrazione prodotta dall’Ufficio Speciale Regionale, considerino l’area d’indagine come un’intera oasi naturale protetta, mentre la Zona di Protezione Speciale è ben altra cosa”.

Nella consapevolezza dell’urgenza di definire tali questioni, anche per tirare fuori la città di Messina da una fase di declino che appare inarrestabile e caratterizzata dalla costante perdita di abitanti e, di conseguenza, funzioni, l’Ordine degli architetti di Messina annuncia di aver già avviato al proprio interno il dibattito per la costituzione di una Commissione di studio su EUPILOT e ZPS, con l’obiettivo di proporre all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente – Divisione Ambiente, anche con le altre realtà professionali, sindacali e associative che manifesteranno interesse, un report di approfondimento tecnico scientifico sulle reali condizioni della Zona di Protezione Speciale nella città di Messina.

8 Febbraio 2022

Autore:

redazione


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